Sentire: sensi, sentimenti e intuizione
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14/03/2024Sai qual è la differenza tra desideri e bisogni?
La parola bisogno deriva lat. mediev. Bisonium, diorigine germanica, probabilamente dal franco bisunnia «cura». Ed indica la mancanza. Per cui dire “ho bisogno della salsa di pomodoro per fare il ragù” indica la mancanza di un ingradiente fondamentale per poter metter in pratica la ricetta completa. Ma c’è un altro uso assai comune della parola bisogno espresso nella forma verbale impersonale.
Ecco quali sono verbi impersonali:
- Tutti i verbi che indicano agenti atmosferici: piovere, nevicare, albeggiare, grandinare, lampeggiare, tuonare, ghiacciare, rannuvolare ….
- Il verbo “fare” seguito da un aggettivo o da un nome: Fa caldo, fa freddo, fa notte, fa brutto…..
- Espressioni formate da essere, andare seguite da un aggettivo o da un sostantivo o da un avverbio. Ex. Con aggettivo: è giusto; è necessario; è bello; è sano. Ex con sostantivo: è ora; è tempo; é metodo. Ex. Con avverbio: é bene; è meglio.
- I verbi come dire, pensare, suggerire, ritenere, credere alla terza persona singolare preceduti dalla particella si. Ex. si crede; si pensa; si riteneva …
- Qualunque verbo si usi premettendo la particella “si” che venga coniugato alla terza persona singolare e che sia seguito da avverbio o verbo all’infinito, ma non da un complemeto oggetto. Ex. Si mangia molto bene; si va al mare; domattina si parte presto
- Esistono poi dei verbi impropriamente impersonali perché non sono senza soggetto, ma il loro soggetto è l’intera subordinata soggettiva che li segue e sono i verbi che indicano necessità, accadimento, apparenza. Verbi come bisogna, sembrare, importare, accadere, capirtare, avvenire, convenire, necessitare. Ex. è importante; é accaduto; é necessario;
Il bisogno, come ho scritto prima, può venir espresso con un verbo impersonale:
- Bisogna amare il prossimo
- Bisogna fare attenzione a ciò che si dice
- Bisogna pensare prima di parlare
- Bisogna mangiare bene
- ………………………..
Ciò che subito salta agli occhi è che non c’è soggetto.
Chi lo chiede, lo vuole, lo richiede, lo intima? Non si sa.
E’ una specie di “super-senso” del dovere al quale ci si adegua sulla scia della fiducia, o della tradizione, o dell’abitudie, o del sentito dire…
Se usi questo tempo verbale significa che stai per “rispettare un patto, un contratto, delle tempistiche”, oppure stai per “assolvere ad un obbligo”, oppure stai per “soddisfare delle richieste”. Usarlo non è giusto o sbagliato. L’importante è sapere ciò che stai dicendo per sapere tu dove sei?
Allora quando ti accorgi di usare questa forma verbale prova a chiederti:
- Sono d’accordo?
- Ci credo?
- Ho altre soluzioni?
- Condivido queste richieste?
- Sto ottemperando ad un obbligo?
- Ho firmato un accordo?
- …………………………………..
Che cosa succede se agisci ciò che esprime il bisogno in forma impersonale
Magari lo stai facendo consapevolmente e provi soddisfazione, ma attenzione a non confondere la soddisfazione con la gioia.
Non ti innamori di ciò che ti soddisfa.
Un bisogno puoi soddisfarlo e ti quieterai.
Ad esempio prendiamo la frase “Ho bisogno di mangiare”. Non è tanto importante che cosa mangerò, piuttosto è urgente riempire lo stomaco e placare il senso di vuoto. Appena soddisferò quel bisogno mi potrò distrarre ed andare avanti con quello che stavo facendo.
Diverso è se ho desiderio di mangiare proprio quel cibo lì, magari una tazza di cioccolata calda con panna, o una fetta di torta, o il risotto allo zafferano, o una pizza … Allora soddisfare quel desiderio ti farà sentire pervaso/a dalla gioia.
E qui scende in campo il desiderio
La parola desiderio deriva dal latino “de = lontano da + sidera = stelle”. Stelle nel significato di autorità. Le stelle sono il simbolo degli dei, l’autorità suprema.
Nel significato di allontanarsi dal vaticinio, cioè dall’oracolo. In epoca moderna potremmo dire: “acquisire autonomia dall’ente normante”. Si desidera senza schemi, senza filtri, senza limiti, senza dar retta alle leggi, alla morale, all’etica. Igor Sibaldi dice che desiderare fa apparire un sorriso sul viso. Desiderare rende liberi, perché è spontaneo e ci mette in contatto con ciò che ci piace.
E qui sorge una questione enorme: “Sappiamo che cosa ci piace?
Ma di questo parleremo prossimamente
A volte basta chiedere!
Ecco una domada fondamentale relativa a tutto ciò che viviamo
“Lo voglio o ne ho bisogno?”
E non per scegliere soltanto una delle due possibilità, non esiste giusto o sbagliato. Ma per riconoscere che cosa si sta muovendo dentro di te. Se stai vivendo un bisogno è importante che resti tale e che tu non lo interpreti come un tuo profondo desiderio per avere qualcosa che ti piace. Viceversa se c’è un desiderio, una voglia che si fa avanti è altrettanto importante che tu te ne accorga e lo possa vivere nella sua pienezza senza archivirlo come un bisogno da soddisfare per poter tonare ad occuparti di altro.
Desiderio e bisogno: la mia esperienza
Mi sono accorta dopo tanti anni di aver spesso detto quando arrivavano le vacanze: “Desidero andare in vacanza perché ho proprio bisogno di riposarmi e ricaricare le batterie“. Ecco il bag di sistema.
Non sapevo distinguere tra desiderio e bisogno.
Il bisogno, ossia l’espressione della mancanza era palese. Avevo bisogno di riposo. Ma se qualcuno mi avesse chiesto che cosa intendessi per vacanze, io avrei raccontato di viaggi in altri continenti, ricognizioni di mondi lontani, poco bagaglio, poco sonno, tanto camminare, assaporare, esplorare…. Niente di più lontano dal riposo e dal ricaricare le batterie.
Così ignara di avere due richieste in attivo partivo per viaggi lontani, abbruttita dalla stanchezza, e mi massacravo per stare nella mia idea di viaggio. Tornavo dalle vacanze già stanca e dopo pochissimi giorni era come se non avessi mai staccato. Perché? Perché non avevo staccato, non mi ero riposata, e non avevo ricaricato le batterie.
Che cosa era successo? Avevo farinteso desiderio e bisogno.
Ora lo so, avrei dovuto riposarmi e poi partire per l’avventura!
Avevo due richieste da soddisfare non soltanto una.
Che cosa mi ha aiutata
Accorgermene. Anche se non è stato bellissimo tutto subito, perchè mi sono sentita poco sensibile alle mie necessità. Ma il fatto di accorgermene mi ha riportato al centro di me stessa. Avevo bisogno di staccare, lo ripetevo in continuazione.
Allora la domanda utile avrebbe potuto essere: “Che cosa ti stanca così tanto da aver bisogno di staccare?“. Oppure “Da che cosa precisamente vuoi staccare?“.
Accorgermene mi ha spaventata molto perché mi ha messo di fronte alla possibilità di scegliere di andarmene via da dove ero lavorativamente per fare ciò che già da un po’ aveva preso il posto nel mio cuore.
E non ero né arrabbiata, né scontenta del mio lavoro, semplicemente era venuto a crescere il desiderio di fare altro.
Distinguere tra desiderio e bisogno mi ha permesso di operare una scelta netta ed intraprendere un nuovo capitolo della mia vita.
Cosa posso fare per te
Possiamo andare insieme alla ricerca di quello che ti piace. Ma ciò che ti piace davvero, non quello che la società ti sta indicando a lettere cubitali di preferire. Interessante vero?
Ecco come possiamo fare:
- Con massaggi e/o trattamenti rilassanti, decontraenti, che offrano mobilità osteo-articolari e mio-fasciale
- Con una consulenza di Aromatologia Olistica e/o Fiori di bach
- Con qualche sessione di Liberi di Muoversi
- Un colloquio e preparazione dei Fiori di Bach