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01/11/2024La pratica dello Yin Yoga: usare una posizione per entrare nel corpo e non il corpo per entrare in una posizione
18/11/2024Dalla teoria dello Yin/Yang allo Yin Yoga
Lo Yoga moderno occidentale affonda le sue radici nel misticismo orientale, col passare del tempo è stato rivisitato ed adeguato alle esigenze di benessere che via via prendevano corpo in occidente: forza, tonicità ed elasticità. Ciò ha spesso comportato uno spostamento verso un’attività di tipo yang a discapito dell’aspetto yin.
Nello yoga che ho scelto di praticare accanto alla parola Yoga c’è il vocabolo Yin che richiama immediatamente il binomio Yin/Yang del Tao e che vuole mettere subito in risalto l’aspetto Yin di questo tipo di Yoga.
Che cosa significano yin e yang
Si pensi ad una bilancia i cui due piatti sono appesi ad un punto che si trova alla precisa metà che intercorre fra essi. L’equilibrio non è staticità, ma dinamicità, per cui l’equilibrio è quella più o meno piccola oscillazione che consente ai piatti di restare allo stesso livello. I piatti potranno scendere come risalire per poi tornare ad un bilanciamento.
Quel centro attorno a cui tutto si muove veniva chiamato dagli antichi Dao e si potrebbe definire come la tranquillità che si trova al centro di tutti gli eventi e il percorso che conduce al centro.
Il centro c’è sempre, anche se noi non siamo lì per farne esperienza. Quando lasciamo il centro accendiamo aspetti yin o yang. Yin e yang sono termini relativi e non assoluti per descrivere l’esistenza, ossia occorre un contesto.
Yin descrive ciò che è relativamente più —> denso, pesante, scuro , basso, nascosto, arrendevole, femminile, misterioso, passivo …
Yang descrive ciò che è relativamente più —> rarefatto, leggero, alto, ovvio, superficiale, maschile, dinamico, palese, attivo …
YIN
- scuro
- freddo
- passivo
- interno
- solido
- lento
- offuscato
- discesa
- sostanza
- acqua
- materia
- misterioso
- femminile
- luna
- terra
- pari
- drago
- plastico
YANG
- chiaro
- caldo
- attivo
- esterno
- cavo
- rapido
- luminoso
- salita
- funzione
- fuoco
- energia
- ovvio
- maschile
- sole
- cielo
- dispari
- tigre
- elastico
Yin e yang non si escludono l’un l’altro anzi si bilanciano scivolando l’uno nell’altro. Può accadere bruscamente come nel caso del sorgere di una malattia, evento yin che costringe alla stasi. Perché ciò accade? Per fermare un eccesso di yang, come ad esempio aver lavorato per un tempo prolungato senza tregua.
Infatti se permaniamo tanto tempo in disequilibrio l’universo ci riporta all’equilibrio. Se siamo stati ostinati l’evento ci potrà apparire violento, ma è soltanto commisurato a ciò che abbiamo portato avanti in un’unica direzione che non teneva conto del suo opposto.
Giorno e notte si rincorrono e lo yang del giorno scivola nello yin della notte. Anche le stagioni si susseguono armonicamente. Lo yin puro dell’inverno si stempera aprendosi alla primavera yin/yang che si scalda sino a diventare estate yang assoluto, per poi ritornare al clima temperato dell’autunno yang/yin….
Un rincorrersi, fondersi e separarsi armonico della vita nell’universo. Si ha armonia quando si creano le condizioni in cui gli aspetti costrantanti yin-yang della vita sono in equilibrio dinamico.
Tutto ha aspetti yin ed aspetti yang. Le bacchette con cui i mangiano i cinesi sono un esempio meraviglioso di yin/yang. La base con cui si prende il cibo è simbolo della forza yang, mentre la parte alta è il cielo yin. Per nutrirsi l’uomo ha bisogno della forza della terra, del sole, della forza dell’uomo che coltiva i campi, ma non potrebbe farlo senza la benedizione del cielo, senza l’acqua che arriva dal cielo, senza la tregua della notte.
Tessuti yin e tessuti yang nel corpo
Per posizione o densità
tessuti yang —> muscoli, sangue, pelle
tessuti yin —> tendini, legamenti, ossa e articolazioni
Per flessibilità e calore:
tessuti yang —> muscoli, pelle
tessuti yin —> ossa, tendini
L’importanza del movimento per il corpo
Il movimento è fondamentale per il benessere psicofisico dell’essere umano. Bisogna tener presente che per muoverci usiamo il nostro corpo nella sua totalità.
Che ruolo hanno le articolazioni
Le articolazioni sono l’incontro tra due o più ossa che rendono possibili una gamma più o meno ampia di movimenti.
Le articolazioni sono stabilizzate da legamenti, muscoli, tendini, fasce. I muscoli hanno il compito specifico di protezione delle articolazioni.
Sono infatti la fanteria che si sacrifica per prima in caso di eccessiva sollecitazione di un’articolazione, in seguito si strapperanno i legamenti e soltanto a questo punto verranno a danneggiarsi le ossa.
Perciò lo yoga di tipo yang, che lavora più sui muscoli, è concepito per non sollecitare troppo le articolazioni. Infatti è molto importante allineare il corpo ed attivare in modo corretto i muscoli prima di assumere le asana ( posizioni ). Differentemente dallo yin yoga che ha come scopo il lavoro sui tessuti yin legamenti, tendini, ossa, articolazioni.
Che ruolo hanno muscoli e legamenti
I muscoli tengono insieme le ossa e limitano la mobilità delle articolazioni, se i muscoli si rilassano la sollecitazione viene trasferita a legamenti e capsule articolari, e lì inizia il lavoro dei tessuti yin e cioè dello yin yoga.
Se un’articolazione sorregge un carico occorre irrigidire i muscoli per aiutarla
Se si vuole aumentare la mobilità di un’articolazione occorre ridurre il carico e rilassare la muscolatura.
Il muscolo è composto dal 70% di cellule muscolari, ma per il 30% da tessuto fasciale. Il muscolo da forza mentre la fascia da movimento. La pratica dello yang yoga sviluppa la forza mentre è lo yin yoga con la sua tenuta lunga della posizione a sviluppare la lunghezza, l’elasticità, la flessibilità.
Muscoli, tendini, ossa ed articolazioni
- I muscoli sono elastici, le ossa sono plastiche. Un materiale elastico una volta non più sottoposto a sollecitazione torna nella sua forma originaria, un materiale plastico invece mantiene la nuova forma.
- I muscoli si scaldano in fretta, i legamenti sono freddi e si scaldano poco.
- Sui muscoli si lavora con movimenti ritmici, ripetuti e veloci.
- Su tendini, ossa, articolazioni si lavora con pressioni delicate applicate per intervalli di tempo lunghi.
Lo yin yoga e il corpo
Lo yin yoga lavora sul corpo nella sua totalità sviluppando stabilità e mobilità, ponendo attenzione a sollecitazione e riposo e soprattutto concentra la sua azione sui tessuti yin.
Come esercitare i tessuti yin ed i tessuti yang
- I tessuti yin hanno bisogno di esercizi yin —> movimenti lenti, pressioni delicate e tenuti per lungo tempo
- I tessuti yang hanno bisogno di esercizi yang —> movimenti veloci, ripetuti e tenuti per breve tempo
Ci si potrebbe chiedere se sia meglio tendere o rilassare i muscoli: dipende dall’intenzione. Tendiamo i muscoli per proteggere le articolazioni. Rilassiamo i muscoli per poter esercitare le articolazioni. Dipende dal nostro intento.
Lo yin yoga, che lavora sui tessuti yin, li sollecita in modo yin, con l’alternanza sollecitazione/riposo.
Stabilità e mobilità
Lo yoga sviluppa sia stabilità che mobilità. Queste due caratterisitche ci accompagnano per tutta la vita con minor o maggior presenza. Da bimbi siamo assolutamente mobili ma non stabili ed abbiamo bisogno di stabilità. Tra i 25 ed i 35 anni raggiungiamo un equilibrio ottimale yin-yang. Invecchiando invece diventiamo più rigidi per cui abbiamo bisogno di un esercizio che solleciti la mobilità.
Sollecitazione e riposo
Il binomio sollecitazione/riposo è fondamentale in ogni esercizio fisico, ma soprattutto nello yin yoga. Nelle sessioni di yin yoga ad ogni posizione corrisponde un più o meno breve rebound o riposo. Più sarà lunga la statica, più sarà lungo il tempo di riposo. Il riposo serve per accorgersi delle variazioni nel corpo ottenuta dall’asana.
Allungamento e sollecitazione
La sollecitazione è la tensione che viene applicata ai tessuti anche con lo yin yoga. Mentre l’allungamento è il possibile risultato della sollecitazione.
L’espressione allungare i muscoli è un equivoco. Se si allungano è solo una conseguenza, la risposta ad una sollecitazione, non necessariamente l’unica, si pensi all’isometria. Anche nello yin yoga viene applicata una sollecitazione ed è possibile che alcuni tendini, legamenti e strutture fasciali si allunghino, se quella è la loro natura, ad esempio il tendine di Achille, ma l’intento è nella sollecitazione, non nell’allungamento. Se arriva anche l’allungamento ben venga, ma non è l’obiettivo dello yin yoga. Se poi arriva l’allungamento può durare anche 24-48 dopo una sessione, ma se non arriva bisogna non cadere nell’inganno che sia stata una sessione mal fatta o poco efficace.
Cosa accade durante la sollecitazione dei tessuti
La sollecitazione dei tessuti che avviene durante la presa di una posizione e la relativa statica, che può durare dai 2/3 minuti anche 10/20 minuti, essa ingenera una serie di conseguenze.
L’opportunità di arrivare al limite e restare immobili genera segnali meccanici, elettrici e chimici che viaggiano per il corpo e che possono modificare la qualità dei tessuti che li trasmettono. In oriente ciò si chiama prana o Chi e fluisce attraverso le nadi o i meridiani.
L’articolo prende ispirazione da:
La guida completa allo yin yoga – Filosofia e pratica, di Bernie Clark, edizioni Macro
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Foto di Mohamed Hassan da Pixabay