Clara
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02/09/2019Che cosa mi ha insegnato il counseling?
A comprendere la differenza tra Udire, ascoltare, ed ascoltare attivamente.
Tre modalità diverse di entrare in relazione col mondo intorno a noi che richiedono livelli differenti di coinvolgimento.
Per differenziare questi tre modi possiamo pensare che si dice “udire una sirena o il rintocco delle campane”, quasi si trattasse di accorgersi di un suono.
Ascoltare significa prestare attenzione. Ascolto la lezione del professore, ascolto il testo di una canzone, ascolto le parole della risposta del signore cui ho chiesto indicazioni stradali. Non è richiesto un coinvolgimento emotivo o una partecipazione, ma la comprensione dell’informazione.
L’ascolto attivo richiede invece di mettere in campo tutta la sensibilità, l’attenzione, la comprensione, l’intelligenza, l’empatia di cui siamo capaci. “L’ascolto attivo” può diventare un alleato speciale nelle relazioni quotidiane in quanto ci consente di stabilire un contatto autentico con l’altro ed una comunicazione proficua. Saper osservare l’interlocutore, percependo il suo linguaggio non verbale, la sua mimica, il suo tono di voce, i suoi modi di dire, le sue inflessioni, le sue pause… è una delle modalità di approccio all’ascolto attivo. Ciò favorisce la concentrazione e quindi anche il sistema di ascolto si attiva con maggiore efficacia. Un altro elemento fondamentale che favorisce l’ ascolto attivo è la capacità di fare domande aperte o alternative o di verifica o di chiarimento. In questo modo si entra in empatia e non in simpatia con l’interlocutore.
…Che cosa mi ha insegnato il counseling?
- A riconoscere i “momenti di crisi” e proprio perché li si definisce momenti a relativizzare l’ambito in cui si manifestano, smettendo di estenderli a tutti gli altri aspetti della vita. Perciò ad essere relativizzante e non totalizzante. Ed a ben guardare, il significato della parola “crisi”, che deriva dal greco “krisis” =decisione, scelta, si scopre che la crisi non è una sciagura, ma una possibilità. Posso scegliere che cosa fare, posso apportare dei cambiamenti e stare nel flusso di una trasformazione, oppure no. Ma a monte se ammetto che c’è una crisi e che è temporanea posso esercitare il mio potere di scelta e non farmi travolgere.
- A riconoscere paure, desideri, volontà, aspirazioni…e chiamarle col nome appropriato. Inoltre liberarsi degli introietti, delle delle costrizioni, dei vincoli, dei divieti… derivati dalla famiglia, dalla società, dalla scuola, rende autonomi e permette la realizzazione della propria missione nella vita.
- A costruirmi una “cassetta degli attrezzi” dove riporre i miei strumenti di crescita personale. La vita offre, come fosse una palestra, la possibilità di scoprire quali siano le risorse personali cui attingere per far fronte alle difficoltà. Facendo così si può smettere di trattenere le modalità che ci sono famigliari, ma che ingenerano sofferenza, in favore di ciò che è nutriente.
- A riconoscere e rendere elastici i miei confini. Accettare che ho dei limiti, renderli elastici, e spostarli quando occorre. Questo mi permette di stare dentro il flusso della vita senza temerlo.
- A farmi domande aperte, senza consentirmi la via facile della fuga anche quando la risposta che vorrei darmi “non mi piace”.
- A riconoscere le emozioni che provo, a chiamarle con il loro nome senza giudicarle buone o cattive. Sono una cartina di tornasole, un indicatore di come sto vivendo una situazione perciò sono utili e possono aiutarmi ad accettare e poi trasformare quello che mi fa soffrire.
- A comunicare con la voce, con il corpo, a leggere il paraverbale, sia con me stessa che con gli altri, senza interpretare sulla base di una mia suggestione.
- Ad unire ed integrare.
Questi sono alcuni aspetti del lavoro che ho fatto su di me e che posso condividere con gli altri.
ll counseling è una professione intellettuale ai sensi della Legge 14 gennaio 2013, n. 4 (Disposizioni in materia di professioni non organizzate). L’esercizio della professione è libero, tuttavia lo Stato ha previsto che i professionisti possano farsi rilasciare da appositi organismi, definiti “associazioni professionali di categoria”, un attestato di qualità e di qualificazione professionale dei servizi così come previsto dall’art. 4 della L. 4/2013.Io ho scelto Assocounseling.