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L’acqua nel mondo
Sul nostro pianeta c’è più acqua che terra. L’acqua copre il 71% della superficie terrestre, pari a un volume di circa 1390 milioni di chilometri cubi, distribuiti tra superficie e sottosuolo. Di quel 71% di acqua il 97,5% è salata. Tutte le acque del pianeta – oceani, mari, fiumi, sottosuolo e atmosfera – sono connesse tra loro. Le acque circolano e si rinnovano nel tempo, e i tempi medi di questo scorrere sono differenti: una singola molecola d’acqua permane nelle falde sotterranee profonde in media per millenni, negli oceani centinaia di anni, in atmosfera non più di quattro giorni.
In che modo si sposta l’acqua?
L’acqua assume dimensioni differenti, detti stati, a seconda della temperatura a cui è sottoposta. Gli stati dell’acqua possono essere solido, liquido e gassoso. Possiamo dire che l’acqua si sposta in modo circolare, trasformandosi. Mutando forma vive le caratteristiche del suo nuovo stato senza dimenticarsi di essere acqua. Quando il caldo la fa svaporare lei lo fa senza temere di perdere qualcosa. Quando incontra un cielo più freddo si fa pioggia e scende verso la terra per cadere in un fiume, in un mare, in un oceano, su un ghiacciaio… e poi ricomincia, a volte riposa, anche per millenni, a volte le basta pochissimo e poi riparte. E sempre quando cade si rialza e ricomincia il suo ciclo.
Lo spostamento e la trasformazione ciclica dell’acqua corrisponde alle modalità con cui si svolgono tutti i processi della natura la vita stessa, la crescita di un fiore, lo scorrere delle stagioni, il trascorrere di una giornata…
Com’è fatta una molecola d’acqua?
L’acqua è formata da 1 molecola di ossigeno, che vale +2, che si lega a due molecole di idrogeno, che vale -1. Ecco perché possiamo scrivere acqua in modo stechiometrico, ossia come H2O. Anche quando l’acqua cambia il suo stato solido, liquido, gassoso, essa comunque non cambia la sua formula.
Le interessanti proprietà dell’acqua:
- è incomprimibile
- è conduttore di elettricità
- è un solvente naturale (soluzioni saline)
- può scavare lentamente la roccia o tagliarla con un getto a pressione fortissima
- in piccole quantità aderisce alle superfici (goccioline sullo specchio)
- ha differenti valori di pH. La scala dei valori del pH si misura da 1 a 14. Se il valore è inferiore a 7 la soluzione acquosa è definita acida, se invece è maggiore di 7 la soluzione acquosa è definita basica o alcalina.
L’acqua nel corpo umano
L’acqua è il primo costituente del corpo umano. Essa costituisce il 60% del peso corporeo di un maschio adulto; il 50/55% del peso corporeo di una femmina adulta (le donne hanno più grasso degli uomini); il 75% del peso corporeo di un/a neonato/a.
Nell’essere umano c’è la possibilità di espressione del potenziale dell’acqua.
A che cosa serve l’acqua nel corpo?
- Permette le ossido-riduzioni
- Termoregola la temperatura corporea
- Lubrifica –> il tessuto connettivo, il sistema mio-fasciale, le cartilagini
- Garantisce il buon funzionamento degli organi –> reni, intestino, cuore, cervello
- Permette la comunicazione intercellulare
L’acqua rientra in ogni processo vitale dell’essere umano.
L’acqua è adattogena
L’acqua è influenzata da ciò con cui entra in contatto, in qualunque stato essa sia. Può essere influenzata da una sostanza con un peso specifico – come una bustina di zucchero o di the – mentre è allo stato liquido. Può anche essere influenzata da una spruzzata di profumo per ambiente, infatti basti pensare che nell’aria c’è acqua sotto forma di vapore acqueo.
Ma l’acqua è adattogena anche alle vibrazioni, ad esempio la vibrazione di una canzone nell’aria, oppure la vibrazione del vento sul mare che percepiamo visivamente nella sua increspatura, fino alla vibrazione dell’intenzione e del pensiero. Una vibrazione è un’oscillazione meccanica attorno a un punto di equilibrio; per misurare la velocità di oscillazione o vibrazione si contano i cicli vibratori che si ripetono in un secondo: questa misura prende il nome di frequenza ed è misurata in hertz (hz).
Se qualcosa di esterno comunica con l’acqua lei ne serba traccia, si adatta, accoglie l’elemento esterno rimodellandosi. Ne serba memoria senza perdere le sue caratteristiche. Tutto ciò che ha vita è adattogeno perché solo l’adattamento all’ambiente circostante permette la sopravvivenza.
Come possiamo accorgerci dell’adattabilità dell’acqua?
I nostri sensi ci permettono di accorgerci dell’adattabilità dell’acqua. Infatti quando l’acqua è in forma liquida possiamo vedere con gli occhi le diverse colorazioni che assume entrando in contatto con sostanze differenti, e se dobbiamo assumerla per via orale la traccia della sostanza in essa disciolta si paleserà sotto forma di sapore.
Ora immaginate di essere in un bagno turco con aromi sparsi nell’aria. Grazie al vapore acqueo potete entrare in contatto con l’essenza odorosa, che si percepisce col naso. Ma potete avvertire anche attraverso l’epidermide la quantità di acqua presente nell’aria, ossia il tasso di umidità: è proprio la quantità di vapore acqueo presente nell’aria a determinare un più alto o più basso tasso di umidità.
Quando l’acqua invece è solidificata assume differenti forme geometriche a seconda dell’informazione che contiene, e questo si manifesta in modo chiaramente visibile agli occhi. Un esempio sorprendente è costituito da un noto esperimento sui cristalli di Masaru Emoto: l’acqua raccolta in contenitori sui quali sono state applicate parole differenti (amore, armonia, pace, odio…) cristallizza in modo differente, dando vita a forme geometriche diverse.
La voce dell’acqua
La formula dell’acqua che si trova in natura e quella contenuta nel nostro corpo è sempre H2O, ma sussistono delle differenze. Le molecole d’acqua in natura sono disposte in ordine casuale. Alcune molecole d’acqua presenti nel nostro corpo formano invece un sistema coerente, ossia sono messe in fase. Gli elettroni oscillano sincronicamente alla stessa frequenza sviluppando così uno specifico segnale elettromagnetico, oggi misurabile, che potremmo chiamare voce dell’acqua. Le molecole d’acqua coerente sono disposte come una sfera che si muove all’unisono rispetto al resto dell’acqua non coerente, e questa disposizione crea un insieme capace di preservarsi, armonizzarsi e che emette la stessa vibrazione. Pensate a un’orchestra, che include strumenti con suoni molto diversi fra loro: il direttore d’orchestra coordina e armonizza l’emissione dei suoni perché da essi non risulti soltanto rumore.
L’acqua, ritenuta per secoli un semplice solvente, diventa anche per la scienza anche direttore d’orchestra della vita stessa.
L’esperimento di Benviste come esempio di memoria dell’acqua
I globuli bianchi presenti nel nostro sangue hanno il compito di a proteggerci dalle aggressioni degli allergeni. L’immunologo francese Jacques Benviste prese delle provette e diluì gli allergeni fino a disperderne del tutto le tracce molecolari più traccia molecolare, quindi li immise nel sangue e constatò che i globuli bianchi si attivavano in difesa del sistema, come se ci fosse ancora la presenza degli allergeni a minacciarlo.
Guardare con occhi diversi
Se espongo una caraffa d’acqua alla vibrazione di una musica a 432 Hz, l’acqua accoglie la vibrazione e le si adatta, modificando non la sua formula stechiometrica, ma il suo segnale elettromagnetico, ossia la sua voce.
Guardare all’allopatia o ai fiori di Bach avendo in mente anche questo tipo di informazioni può aiutarci a smettere di pensare all’acqua esclusivamente come solvente delle sostanze terapeutiche, e comprendere che essa può agire anche attraverso un altro canale.
La canzone dell’acqua
Stasera ho chiesto al caso che cosa devo fare
Sono stanco del mio ruolo e ho voglia di cambiare
Non so se andare avanti o se è il caso di scappare
O se è solo il bisogno di un nuovo sogno da sognare
Adesso che ho quello che ho sempre voluto
Mi sento un tantino legato
Vorrei sparire per ricominciare da capo
Con un nuovo mazzo di carte, un nuovo gioco
Ma il libro mi ha detto: “Tieni la testa a posto”
“Datti una regolata e guarda bene dentro te stesso”
“Non giudicare gli altri e cerca invece di capire”
“Butta via lo specchio, ché c’è il mondo da guardare”
Vorrei esser come l’acqua che si lascia andare
Che scivola su tutto, che si fa assorbire
Che supera ogni ostacolo finché non raggiunge il mare
E lì si ferma a meditare
Per scegliere se esser ghiaccio o vapore
Se fermarsi o se ricominciare
Dovrei esser come l’acqua che si lascia andare
Che scivola su tutto, che si fa assorbire
Che supera ogni ostacolo finché non raggiunge il mare
E lì si ferma a meditare
Per scegliere se esser ghiaccio o vapore
Se fermarsi o se ricominciare
Eugenio Finardi – dall’album Roccando e Rollando (1979) ( > ASCOLTA)