E poi è arrivata la Bioenergetica…
26/08/2021Riflessologia Facciale Italiana – AIRFI
04/11/2021Ogni strada che percorriamo ci porta al nostro centro
Nella mia vita sono stata mossa dalla curiosità, dalla voglia di superare difficoltà o dolori, talvolta da una sensazione di insoddisfazione, a volte da un’ispirazione. Questo movimento mi ha portato a scoprire, interessarmi, studiare e sperimentare tante strade diverse.
A distanza di anni mi sono accorta che questi percorsi non sempre lineari, erano invece complementari e si alimentavano l’un l’altro consentendomi di allargare e rendere via via più nitida una visione d’insieme. Queste strade erano diventate una rete di conoscenza ed esperienza che potevo e volevo mettere a disposizione degli altri.
Il primo passo: i Fiori di Bach
Inizialmente, forse perchè lavoravo presso una farmacia ossia il regno dell’allopatia, per uscire dal noto mi sono interessata ai fiori di Bach e sono diventata Floro-Terapeuta dei rimedi del Dott. Bach. Comprendere come un’informazione del fiore veicolata in soluzione acquosa, possa entrare in risonanza con il ricevente ed aiutarlo, non a livello fisico, ma energetico/spirituale mi ha aperto ad una nuova visone. Olismo ed allopatia potevano convivere senza entare minimamente in conflitto, anzi potevano sostenersi. La contaminazione è entrata prepotentemente a far parte della mia vita. Avevo scoperto che “e…e..” arricchisce molto di più che “o…o..”.
Lo studio dei fiori di Bach supportavano a pieno il mio convincimento che le informazioni, qualunque tipo di informazione, fossero un bene prezioso, e che costituissero il tassello fondamentale dapprima della conoscenza e poi della consapevolezza. Altrettanto vero che, se mal indirizzate, o parziali, le informazioni potevano diventare una fonte di dolore e guai e sofferenza. Venire a conoscenza del meccanismo di funzionamento dei rimedi, in grado di veicolare un’informazione, per lenire moti dell’animo gravosi e causa di sofferenza, mi sembrava un grande beneficio e assolutamente coerente col campo informato, o meglio “mal-informato” in cui siamo immersi.
All’inizio della mia esperienza con i fiori li chiamavo i “correttori di bozze“, per il loro intento riparatore, ma non nel corpo, piuttosto a livello di racconto personale. Ed è proprio il nostro racconto quello a cui crediamo, che alimentiamo, che finiamo col manifestare nella nostra realtà quotidiana, e che concorre a decretare il nostro livello energetico.
Per fare una celebre citazione “Non vediamo le cose come sono, ma le vediamo come siamo” C.G.Jung.
Ed io aggiungo “e siamo come ce lo raccontiamo“.
Ciò che mi colpiva e che ritengo ancora oggi indispensabile per una più efficace somministrazione dei rimedi è portare a conoscenza del cliente anche il relativo “motto” o “formula di forza”. Cioè il messaggio anche a livello verbale, che reca in sè ogni fiore, perchè possa essere assunto anch’esso da corpo-mente-spirito recitandolo come un mantra mentre si bevono le relative gocce.
La mia ricerca in campo emozionale: il Counseling
La curiosità verso i moti dell’animo a partire dalla filosofia, sino alla scoperta dei fiori di Bach, ed alla loro suddivisione non per caratteristiche botaniche, bensì per campo d’azione nella sfera emotiva, mi hanno indirizzato verso la ricerca in campo emozionale. Così sono approdata al Counseling. Per dovere di sincerità era davvero un brutto periodo per me. Stavo soffrendo e non riuscivo ad uscire dalla zona di comfort del dolore. Pare assurdo, ma funzioniamo così! Mi sono rivolta ad una counselor che mi era stata consigliata. E dopo un periodo a tu per tu con lei sono entrata nella sua scuola come allieva. Un lungo e meraviglioso percorso.
Partendo dal presupposto che le informazioni che facciamo circolare dentro di noi, se sono tossiche inquinano il nostro sistema sino a farlo diventare malato, ho iniziato ad osservare anche il corpo alla ricerca di queste tracce. Le emozioni che tanto avevo scandagliato grazie al counseling, mi accorgevo che erano in grado di lasciare una traccia profonda non solo nell’anima, ma anche nel corpo. Ben vengano le endorfine della gioia, ma per evitare che il dolore e la rabbia si depositino e diventino malattia occorre sì guardarle, accoglierle, trasformarle, ma anche alleviare, decontrarre, lenire le parti del corpo in cui, se non tempestivamente trasformate, fissano la loro dimora.
Toccare oltre ad ascoltare: la Riflessologia Plantare
Parlare con un esperto allevia e consente di metter mano per ognuno alla bonifica del proprio terreno. E nel frattempo? Mi chiedevo. Allora ho cercato la “base”, ma passando dal corpo, avevo voglia di mettere mano, di toccare, oltre che ascoltare. Così mi ho deciso di praticare la Riflessologia Plantare. Un massaggio che trova applicazione sui piedi dove hanno sede “punti” di corrispondenza di tutte le parti del corpo.
Attraverso vari tipi di tocchi del piede si mette l’organismo nella migliore condizione per riequilibrarsi e si attivano delle risposte fisiologiche immediate. Pensavo che un buon appoggio, una solida base potesse facilitare il passo e permettere di incedere nella propria vita, invece che camminarci come sulle uova, o entrarci in punta di piedi. Scoprire il tocco mi ha stimolata, appagata e ricondotto ad un senso spesso sottovalutato, il tatto. Ma continuavo a vedere corpi che pativano, si tendevano, assumevano posture antalgiche per soffrire di meno, accontentandosi di blandire il sintomo, senza arrivare alla causa primaria del dolore.
La tensegrità
Mi sembrava che un perfido burattinaio tirasse i fili dei suoi burattini senza rispettarne forma e struttura. Volevo poter metter mano a quelle sofferenze, allora ho fatto una scoperta interessante il concetto di tensegrità applicato al corpo umano. È una parola acquisita dal gergo architettonico-ingegneristico composto dalla fusione di due parole: tensione+integrità. Una struttura tensegrale è tale perché mantiene la sua integrità attraverso la tensione. Se si pensa ad una tensio-struttura, si può notare la completa assenza di colonne, piglie, elementi portanti. Ossia la struttura sta insieme e si sorregge da sola grazie ad un insieme di travi e tiranti che ne mantengono l’equilibrio. Analogamente il corpo umano è anch’esso una struttura tensegrale. Le travi sono le ossa del sistema scheletrico, ed i tiranti sono i legamenti, i muscoli, i tendini, il tessuto connettivo, ossia la fascia.
Un approccio al corpo: il Massaggio alchemico mio-fasciale
Questa visione ha spalancato un mondo a livello di massaggio, perchè essa è alla base del Massaggio Fasciale. Per questo motivo sono diventata Massaggiatrice Alchemica Mio-Fasciale. Un approccio al corpo che si avvale di diverse tecniche: tocco fluido, pressioni profonde, digito pressioni localizzate, leggere frizioni, svolgimento fasciale, senza trascurare l’aspetto energetico ed emotivo del cliente.
Alla base di tutto il mio percorso mi sono accorta che c’è l’esigenza di trasformare il dolore, la sofferenza, il patimento, con gentilezza. Ecco com’è entrato a far parte di me il la Tecnica di Massaggio Metamorfico.
Il mio percorso mi ha fornito tanti strumenti che ho pensato di usare per creare un percorso. A questo percorso ho dato il nome di Liberi di Muoversi. Pratica di esercizi a corpo libero con l’ausilio di palline di varia dimensione e consistenza, piccoli auto-massaggi, esercizi di presenza, esercizi di comunicazione gentile, da praticare al chiuso e/o all’aperto, in gruppo e/o individualmente, in presenza e/o da casa, per facilitare fluidità, elasticità, stabilità, ri-allineamento e riequilibrio corporeo ed emozionale. Attività adatta anche alla terza età.
Quindi, cosa ti posso offrire?
- Consulenze di counseling
- Consulenze e preparazione dei fiori di Bach
- Riflessologia plantare
- Massaggio Alchemico Mio-Fasciale total body
- Massaggio Metamorfico
- Percorso liberi di Muoversi