M.I.R.O.: Metodo Integrato di Riequilibrio Olistico
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Cos’è la riflessologia?
La riflessologia è una pratica consistente nella stimolazione, su zone delimitate (piede, mano o viso) di punti che corrispondono alla mappatura dell’intero corpo umano. Tali zone prendono il nome di punti riflessi. L’operatore attraverso la stimolazione di un tratto preciso del piede, per esempio l’alluce, sta anche raggiungendo un altro settore del corpo, nel caso dell’alluce anche la testa, o l’ipofisi.
Questo tipo di tecnica, di derivazione orientale è diventato nel tempo uno dei principali pilastri delle Discipline Olistiche occidentali e delle scuole di Naturopatia. La maggior parte delle tecniche orientali si avvalgono di criteri di valutazione analogica, che sono così differenti da quelli logico-deduttivi occidentali, da non poter rientrare nel novero delle pratiche della medicina ufficiale occidentale.
Il mondo scientifico occidentale NON ne riconosce i meriti perché questa tecnica NON é stata studiata in modo da raccogliere prove di validità scientifica, ossia misurabili, che ne giustifichino l’efficacia.
E credo che questo sia un vantaggio: infatti la riflessologia non è stata misurata, standardizzata, spersonalizzata, protocollata e perciò irregimentata in categorie rigide come dogmi.
La pratica della riflessologia
La sua pratica, comunque assolutamente decodificata, si avvale della qualità, del tocco, della competenza dell’operatore che la esegue e della possibilità di essere personalizzata in base alle peculiarità di ciascun cliente.
Perciò mentre in oriente è entrata di diritto negli ospedali al fianco delle discipline mediche, in occidente invece rientra nel novero delle discipline olistiche.
“La sola certezza in occidente sulla riflessologia è che funziona.”
Sembra un’affermazione estrema, ma a ben guardare in occidente è proprio così. Questo trattamento, che sia fatto a livello facciale, sulle mani o sui piedi. distende, allevia il dolore, aiuta a modulare la respirazione, sostiene le difese naturali, ristabilisce il fluire dei circuiti di energia, non si avvale di trust o manovre pericolose, ripristina una buona circolazione a tutti i livelli, non ha effetti secondari, non necessita di supporto farmacologico, come neppure di oli o balsami per essere praticata e quindi è adatta anche a soggetti fortemente allergici.
Chi riceve questo tipo di massaggio riferisce generalmente di essere molto soddisfatto e di sentirsi decisamente più rilassato, morbido, fluido. Ciò perché si avverte uno stato di benessere sia fisico, per la cessazione o la diminuzione del dolore, che energetico per la sensazione di “ricarica delle batterie”, che mentale per la maggior rilassatezza e l’alleggerimento dei loop di pensiero.
Andiamo a sbirciare nel dettaglio. Attraverso una disamina sulla sulla riflessologia plantare voglio portarvi nel mondo del massaggio zonale per meglio comprenderne i suoi meccanismi, la sua potenza, le sue risorse e la sua potenzialità.
Come funziona la Riflessologia?
Esistono, riconosciute dalle scuole occidentali di riflessologia, 4 ipotesi volte a spiegare il funzionamento del massaggio zonale. Non necessariamente l’una esclude l’altra, anzi talvolta sembrano essere complementari:
- Ipotesi dell’energia: dato per assunto che all’interno dell’organismo la comunicazione fra le parti avviene in modo incessante, l’energia o forza vitale circola ritmicamente passando per organi, tessuti, cellule. Il massaggio, secondo questa teoria, va a sciogliere i blocchi che si vengono a creare lungo le linee di traiettoria dell’energia. Basti pensare ai chakra degli indiani ed ai meridiani della cultura orientale che trovano corrispondenza in occidente nei gangli e che rappresentano delle ruote o agglomerati di energia. Se appunto il flusso si interrompe viene a crearsi un segnale di avvertimento per l’uomo, sintomo, ossia ciò che egli avverte come dolore.
- Ipotesi dell’acido lattico: la meno sostenuta, quella che si sta perdendo, tanto da venire sempre meno menzionata. Secondo questa teoria l’acido lattico si deposita all’altezza dei piedi e delle mani. Creando dei blocchi di flusso, sia fisici, andando a comprimere la circolazione linfatica, arteriosa e venosa, sia energetici. Il massaggio riflessologico permetterebbe di sciogliere questi residui agevolando il ripristino della libera circolazione.
- Ipotesi dell’effetto rilassante: come viene riconosciuto anche dalla medicina ufficiale, i problemi di salute sono in rapporto diretto con stati di persistente tensione, sia emotiva che fisica. La distensione pertanto diventa condizione necessaria per il ripristino o il mantenimento di una ottimale condizone di benessere. Il massaggio riflessologico è certamente uno dei trattamenti più immediati e capaci di apportare distensione, rilassamento e riequilibrio corpo-mente-emozione.
- Ipotesi dei recettori nervosi: questa teoria riprende e porta avanti gli assunti del medico russo Betcherev, che studiò e promosse il concetto che i riflessi del piede sono recettori nervosi propriocettivi o cinestestesici. La propriocezione è la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio come anche lo stato di contrazione dei propri muscoli, senza il supporto della vista. I recettori nervosi propriocettivi sono capaci di inviare impulsi a tutte le parti del corpo attraverso il sistema nervoso centrale. Questa ipotesi, perché più vicino alla concezione occidentale, è stata presa a modello ufficioso di spiegazione scientifica dalla scuole di riflessologia più accreditate in occidente. A parte la credibilità logica e che trova riscontro nello studio anatomo fisiologico del cervello e degli impulsi nervosi, questa teoria consente anche di ammantare la riflessologia di un alone scientifico per darle credibilità. Fermo restando che la riflessologia NON è riconosciuta dalla medicina ufficiale, nemmeno da quella di settore, come l’ortopedia o la podologia.
Come funziona la teoria dei recettori nervosi?
La riflessologia plantare abbiamo già detto essere una tecnica basata sulla digito pressione di specifici punti riflessogeni. Ossia su piede, mani o viso si trovano le corrispondenze di tutte le parti del nostro corpo: ossa, organi, muscoli. La pressione di questi punti è uno stimolo e genera un riflesso.
Allora che cos’è un riflesso?
Tutti i sistemi biologici utilizzano meccanismi di autoconservazione che permettono l’adattamento alle diverse situazioni della vita.
Per l’uomo esistono due meccanismi:
- Cosciente o volontario: di cui è consapevole, e che fornisce risposte a specifiche domande. Questo prevede il riconoscimento di stimoli, il confronto con situazioni già vissute e la necessità di una risposta.
- Riflesso o involontario: che fornisce reazioni non coscienti.
Alla luce di ciò possiamo dire che il riflesso è la risposta involontaria ad uno stimolo.
I punti riflessi sono dei recettori che captano un segnale dall’esterno, ossia lo stimolo. Il recettore del gusto sulla lingua ad esempio, prende il nome di recettore del gusto, ed è deputato a distinguere i sapori. Il recettore del piede prende il nome di meccano recettore e permette di sentire variazioni di pressione. Ecco perché funziona la digito pressione.
Da qui possiamo immaginare il dipartirsi dei nervi come delle strade che arrivano al sistema nervoso centrale, nello specifico al midollo spinale. Quindi il meccano recettore porta l’informazione ricevuta dall’esterno, ossia la pressione su porzione del piede, al S.N.C. dove viene elaborata molto velocemente una risposta. A questo punto un altro recettore di risposta ripercorre un nervo che parte dal midollo spinale, ripercorre la strada a ritroso va all’organo bersaglio recando la nuova informazione. Insomma possiamo immaginarci dei recettori di botta e risposta che corrono lungo le strade nervose portando informazioni.
Cosa mi posso aspettare da un trattamento di riflessologia plantare?
Occorre sapere che agisce su più distretti corporei perciò se avverto delle sensazioni lontano dal piede è del tutto normale. Infatti il massaggio tocca:
- Sistemi: Nervoso, Endocrino, Immunitario, Circolatorio,Linfatico
- Apparati: Osseo, Digerente, Respiratorio, Riproduttivo, Urogenitale, Circolatorio
- Organi: appendicite, cuore, polmoni….
- Stati emozionali: rabbia, tristezza, eccitazione, apatia……
- Muscoli: volontari ed involontari,
- Tendini: col passaggio delle dita sul piede
- Pelle: col passaggio delle dita sul piede e ne stimola la sensibilità
L’operatore che tratta si avvale di 4 tecniche di tocco differenti. Perciò il piede verrà maneggiato, palpato, mosso, carezzato con le seguenti modalità:
- Frizione: Utilizzata per il riscaldamento del piede per aumentare l’afflusso del sangue. Inoltre consente di sentire la struttura del piede, e di accorgerci se la temperatura è identica in ogni sua parte. Non vi è un tempo massimo perché è un riscaldamento che non stimola punti riflessi.
- Puntiforme: Sulle aree piccole da effettuare col pollice. La pressione va esercitata perpendicolarmente al piede. Col polpastrello, non con l’unghia, con un angolo di circa 135° delle falangi del pollice.
- Bruco: Sulle aree grandi, dove il puntiforme non basta. Si mette il polpastrello del pollice in posizione piatta sul piede, le altre quattro dita tengono il piede e danno una certa forza al pollice, che si erge a 90° per scorrere sulla zona da trattare.
- Uncino: Si usa sulla testa dei metatarsi. Viene effettuato col pollice piegato, si uncinano le teste dei metatarsi e si tira verso l’alto.
Ora hai qualche informazione in più sul massaggio zonale, e nel prossimo articolo sul blog ti racconterò “La mia visione della riflessologia”